Belinda conosceva da secoli Niklaus. Egli era stato suo padre, mentore e per un breve periodo pensava di essersene invaghita, ma poi, dopo la morte della propria sorella, aveva compreso che i legami con le altre persone erano il punto debole di ogni vampiro. I vampiri erano una razza superiore rispetto alle altre, come le streghe, gli umani o licantropi. Essi potevano chiudersi nella loro immortalità senza batter cilio, abbracciando il futuro con tutti loro stessi..se non avevano punti deboli. Belinda aveva capito quella lezione quando Mikeal, il padre di Niklaus, gli aveva ucciso la sorella davanti agli occhi. Ella l'aveva trasformata per non sentire la solitudine ma il vero trucco era: conquistare tutto, non pensarci e divertirsi. Riguardo all' ultimo punto, Belinda, era un pò pazza a tale proposito. Aveva amici motociclisti, musicisti rock e metal, clienti nel negzio di tatuaggi a Los Angeles. Si faceva amare ma non amava mai nessuno, anche se non lo dava a vedere. Fingere le riusciva piuttosto bene.
La Vampira fissò Niklaus con quegli occhi scuri, quanto il pozzo più profondo che si potesse trovare. Erano penetranti ma allo stesso tempo non riflettevano mai ciò che la Vampira pensava, perchè a ciò ci pensava la mimica facciale e come inclinava le labbra, o il sorriso, al lato del quale, si formavano due fossette.
CITAZIONE
- Non è il momento Belinda, per niente, se non ti conoscessi da molte vita a quest'ora staresti guardando il tuo cuore. -
La Vampira si portò le mani sui fianchi, spostando il peso sulla gamba destra
"Oh ma sei palloso, Nik!" accennò guardandosi attorno. Vi erano corpi ovunque. Aveva sterminato un intero branco, probabilmente per il fatto di divenire Ibrido e ciò lo si capiva dalla pallidità dei cadaveri. I visi rivolti verso l'alto, erano illuminati dalla luce debole della luna e di un fuoco, acceso dai licantropi. Le labbra erano blu, la pelle stava assumendo una colorazione tra il difano e il verdognolo, segno di inizio putrefazione ma anche del fatto che erano morti per dissanguamento. Come faceva a saperlo? Certo! Belinda adorava una volta al mese lasciar dissanguare qualche cadavere, mentre questo implorava pietà o tante altre promesse come
Dì a mia moglie che l' amo. Inclinò le labbra verso il basso mimando un
Patetico rivolso non a Niklaus ma ai pensieri, ricordi, che gli affollavano la mente. Niklaus lasciò Belinda da sola materializzandosi davanti alla donna che sembrava impaurita a morte. Era pietrificata, con gli occhi non riusciva a far meno di guardare i cadaveri che c'erano in quello spiazzo di radura tra la foresta. I licantropi sceglievano bene dove alloggiare ma facevano sempre lo stesso errore: si spostavano in branco. Trovato uno, li uccidi tutti. Belinda si materilizzò invece alle spalle della ragazza.
CITAZIONE
«S-sei stato tu...?»
Scosse la testa in segno di disapprovazione
"Tesoro non si fà cosi..ad una risposta si risponde, non se ne fà un altra" aggiunse usando un tono tra lo scortese e il superiore, accennando solamente un ghigno tra le labbra. Due vampiri contro un umana? Il gioco sarebbe stato semplice ma siccome Niklaus era infelice e arrabbiato, avrebbe lasciato a lui il divertimento. Fissò l' Ibrido
"Cosa c'è ne facciamo di lei?" domandò annoiata totalmente, finquando non sentii un tuono squarciare il cielo. Istintivamente sollevò lo sguardo verso l'alto. La luna a mezzo spicchio si era appena fatta coprire dalle nubi comparse da poco. Com' era possibile che il tempo fosse cambiato così repentinamente? Insomma, poco fà c'era un cielo invidiabile, blu intenso, niente nuvole, solo luna e stelle..ed ora? Belinda ridacchiò guardando la ragazza
"Zalve streghetta" disse utiilizzando apposta la Z al posto della S. Così avevano una strega tra loro e le cose si facevano divertenti e ovviamente, Belinda come Niklaus, non l'avrebbero temuta..si sperava.