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"Saving people, hunting things.. The family business"
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| Jared Wright Ero inquieto. Profondamente inquieto. E la causa di questa mia preoccupazione era mia sorella Eyleen che quel giorno si era comportata in modo molto diverso dal solito evitandomi come non aveva mai fatto in vita sua, fuggendo via per i corridoi della scuola come se stesse cercando di salvarsi da un maniaco che voleva violentarla piuttosto che da un fratello preoccupato, e questo non aveva fatto altro che aumentare quel campanello d'allarme che mi rimbombava nel cervello già da un pò di tempo. Avevo temuto questo momento da tutta una vita, sin da quando avevo deciso di proteggerla facendo valere il mio diritto di fratello maggiore, e lei non si era mai veramente opposta alla mia gelosia fraterna e al fatto che le avessi impedito in tutti i modi di socializzare con i suoi coetanei maschi, forse perchè anche lei capiva il perchè lo facessi, ma adesso era diverso. L'avevo capito subito, al ritorno da scuola, che mia sorella aveva deciso di dire "basta" alla mia gelosia perchè voleva prendersi finalmente la libertà che gli negavo praticamente da sempre, e a me questo non sarebbe mai andato bene, ed infatti avevo finto di non capire quello che in macchina stava tentando di dirmi, fingendo un indifferenza che in realtà non provavo, quando la chiamata di mia madre mi aveva salvato dal doverla sentire ancora tentare di approntare un discorso per dirmi che non voleva più che la proteggessi. Avevo fatto una deviazione improvvisa e avevo parcheggiato la macchina di fronte al supermercato più vicino, dicendo ad Eyleen di rimanere in macchina. Ero entrato in fretta dentro al negozio, cercando quello che mia madre mi aveva chiesto, ma ero inquieto. Ancora più inquieto di quanto l'ero stato fino a quel momento. Sentivo che qualcosa non andava ed era per questo che avevo fatto la spesa il più velocemente possibile, sperando di riuscire ad uscire da quel negozio il più in fretta possibile, ma ovviamente non avevo fatto i conti con la possibilità che ci fosse confusione alla cassa e non appena avevo potuto ammirare la fila incredibile che si era formata, nervoso mi ero messo in fila aspettando con impazienza, torturandomi le pellicine delle mani per scacciare la sensazione che qualcosa non andasse. Non appena ero arrivato alla cassa avevo pagato in tutta fretta ed ero uscito fuori dal negozio sbattendo rumorosamente la porta, per accorgermi un secondo dopo che in macchina non c'era nessuno e che Eyleen era quindi sparita. Inutile descrivere il panico che mi provocò la sua assenza, ed in fretta cercai il cellulare per chiamarla immediatamente. Composi il suo numero che naturalmente sapevo a memoria, ma non rispondeva nessuno. Dannazione, perchè non rispondeva? Salii in macchina e feci il giro dell'isolato nella speranza di trovarla per strada, ma di lei nessuna traccia. Mi accorsi solo quando osservai il sedile vuoto della macchina che il suo cellulare era sempre rimasto in macchina. L'aveva dimenticato o non aveva avuto il tempo di prenderlo? Non ero preparato alla sua scomparsa e non sapevo cosa fare per trovarla, ma era fuori questione chiamare i miei perchè ero io che dovevo proteggerla, nessun altro. Arrivai davanti all'insegna del Mystic Grill e pensai che forse poteva essere entrata lì dentro, anche se non sapevo il perchè l'avesse potuto fare, ma ero totalmente disperato. Parcheggiai l'auto e mi fiondai dentro il locale cercandola con lo sguardo. Niente. Di lei non c'era alcuna traccia. Sentii il cellulare vibrare nella tasca dei jeans e lo presi di scatto, sperando che fosse lei, ma in realtà era solo il numero di casa. Risposi e sentii la voce di mia madre che mi incitava a tornare a casa perchè Eyleen era appena tornata ed eravamo tutti pronti a cenare insieme, anche se con un pò di ritardo. Allora era sana e salva! L'avrei uccisa non appena fosse stata tra le mie mani, di questo ero certo. - Mamma, non torno a casa.. Cenate pure senza di me.. Devo fare una cosa prima. - dissi e chiusi la chiamata guardando il bancone del locale con desiderio. Si, avevo proprio bisogno di bere qualcosa per quello che era accaduto. Non riuscivo a capacitarmi del fatto che avessi permesso che Eyleen riuscisse a fuggire così facilmente da sotto la mia protezione, quindi dovevo calmare il mio cuore impazzito per la preoccupazione. Mi sedetti al bancone ed ordinai una birra, aspettando nervoso. Lì davanti c'erano un bel pò di stuzzicadenti che incominciai a spezzare con le dita. Era un qualcosa che mi faceva stare meglio. Distruggere le cose era sempre un toccasana quando ero nervoso. ( CREATO DA GIN)
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